@ federico: Visto che stiamo parlando di radio il tuo definirci “vecchi dentro” mi ricorda la “caricatura” di Oliviero Toscani interpretata qualche anno fa da Fiorello. La ricordi? La posso citare?
T’inviterei poi a rileggere il mio post un po’ più attentamente. Magari troverai qualche errore di grammatica (mi scuso in anticipo) ma credo che il senso delle mie parole sia abbastanza chiaro.
I quattro minuti di registrazione servono come presentazione del soggetto del post a chi non conosce ne il programma nel il suo conduttore; tu giudicheresti il lavoro di un cantante solo ascoltando i quattro minuti di una sua canzone? Non credo… servirebbe solo a fartelo conoscere.
Potremmo poi discutere sul significato della parola “critico”. Concordo sulla scarsa qualità di molti di questi “parrucconi” che propongono giudizi a volte infelici e, spesso, pregni di paroloni che non aiutano noi gente normale a capirci qualcosa. E’ pur vero che chi lavora nel mondo dello spettacolo sa che deve stare al gioco della critica, anche quella più antipatica e/o negativa,…e ti sembra che non possano reggere anche a qualche critica dei non-professionisti? (vedi questo blog).
Le persone vedono o sentono le cose con la propria sensibilità e con il proprio “bagaglio culturale”, questo può piacere o meno agli altri ma…che ci vuoi fare?
Tra persone intelligenti diventa l’occasione per discutere di qualcosa, poi ognuno probabilmente rimarrà con le sue idee ma almeno si sarà messo in discussione.
Sono troppo contorto? Sto scrivendo come un vecchio ed ammuffito critico? 😉
Sperò di no! Buona serata.
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Di: Caigo
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